In tal modo la loro vicinanza alla gente li portava a preferire sempre gli ultimi, ma senza escludere chiunque altro dai benefici della salvezza. Per molti dei primi oblati questo non era un problema, dato che essi stessi non erano capaci di predicare perfettamente in francese, mancando dell’elevata educazione di Eugenio o delle capacità  intellettuali di un Guibert. Ma in nessun caso questo veniva visto come un difetto. Nel 1823, qualche Oblato aveva partecipato a una missione predicata dai Gesuiti a Gap, e Eugenio fa riferimento a una lettera che aveva ricevuto dal superiore del Gesuiti:
… mi ha solo detto che, essendo stato avvisato che p. Mye e p. Touche non sarebbero stati gustati, essendo abituati a predicare in provenzale, non li aveva fatti predicare ; che avevano avuto la bontà di fare dei catechismi molto più utili, agli ignoranti, dei più bei discorsi.
Lettera a Marius Suzanne, 29 novembre 1823, E.O. VI n. 121
Quello che alcuni considerano una debolezza costituiva invece il loro punto di forza nell’insegnare ai poveri chi era per loro Gesù Salvatore.