MISSIONI POPOLARI: VICINI ALLA GENTE PREDICANDO NELLA LORO LINGUA

I Missionari predicavano in provenzale e usando questa lingua riuscivano ad entrare in contatto con le persone più umili e meno colte. Eugenio aveva fondato la sua famiglia missionaria con lo scopo preciso di raggiungere i più abbandonati predicando nel loro linguaggio. L’uso del provenzale era un principio su cui ritornava insistentemente.

La politica ufficiale del Governo, dopo la rivoluzione, prescriveva l’uso del Francese come unica lingua, in modo da favorire l’unificazione della nazione. Il risultato era che gli abitanti dei villaggi più remoti, che conoscevano solo il provenzale, finivano con l”essere ulteriormente emarginati. I missionari sfidavano quest’imposizione in modo da rendere più effettiva la loro opera di conversione. 

Un esempio di quanto detto é del 1833, allorché il sindaco di La Ciotat aveva duramente condannato i missionari per il loro uso del Provenzale. Eugenio, allora, risponde:

Ho letto che il soggetto della inconcepibile diatriba del sindaco è la lingua che uso nelle mie istruzioni.  Ho pensato, finora, che questo fosse necessario per parlare di Dio ai contadini e pescatori nel linguaggio che capiscono meglio. La collera del sindaco non mi farà cambiare di opinione. .

BOUDENS, R., “Mgr. de Mazenod et le provençal” – Études Oblates 15 (1956), p. 6-7

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