IL MISSIONARIO COME CANALE ATTRAVERSO CUI DIO DA VITA

Facendo riferimento alla missione parrocchiale in cui erano stati coinvolti dal 14 Gennaio al 25 Febbraio 1821 nella città di Brignoles, Eugenio aveva parlato della responsabilità coinvolte nel ministero:

non è cosa da poco essere responsabili di un ministero come quello che mi è stato imposto: annunciare a una popolazione numerosa e sbandata il giorno del Signore,

Il ministero è la continuazione di quello di Gesù stesso: “mi ha unto per evangelizzare i poveri… e a proclamare l’anno accettevole del Signore” Luca 4: 18-19. Facendo riferimento a se stesso come un canale attraverso cui Dio agisce, non vuole che le sue debolezze personali rientrino nella via dell’opera di Dio.

… col timore che, per mancanza di virtù, il ministro di Dio non frapponga ostacolo in-tercettando per così dire il passaggio delle grazie preziose della salvezza, cioè le acque rige-neratrici che devono fluire per mezzo suo verso le anime dei fedeli.
C’è di che confondersi e, se non fosse per l’esperienza vissuta della sovrabbondanza della misericordia di Dio e la compassione che egli sente per incapacità e debolezza dei suoi messaggeri in favore di un popolo che vuoi salvare, ci sarebbe da perdersi di coraggio.

Lettera a sua madre, 16 gennaio 1821, E.O. XIII n. 35

Anche ciascun membro della famiglia Mazenodiana può definire la sua missione quotidiana con il senso di essere canali di acqua viva per coloro che li circondano.

“ma chi beve dell’acqua che io gli darò, non avrà mai più sete; anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui una fonte d’acqua che scaturisce in vita eterna.” Giovanni 4:14

 

“Siate santi e farete miracoli nella vita di tutte le persone la cui vita toccate. Siate uniti a Dio, ed Egli farà miracoli attraverso di voi, e al di là di ogni aspettativa.”   Madre Teresa di Calcutta

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