NEI MIEI RITIRI NON MANCHERÒ DI METTERE PER ISCRITTO ALMENO UNO DEI BUONI PENSIERI CHE DIO NELLA SUA BONTÀ MI DONA

Le note del ritiro del 1816 furono scritte in un quaderno nel quale Eugenio segnò tutte le sue note dei ritiri precedenti (cfr. Scritti Oblati XIV e XV). Oggi la parola “tenere un diario spirituale” è usata per questo tipo di esercizio.

Eugenio annota la direzione della sua crescita.

Ho riletto nel silenzio di questa specie di ritiro occasionale, non solo quel che ho scritto precedentemente (nel ritiro di Issy) e mi ha ricordato i bei sentimenti che il Signore non ha cessato di suscitare in me e di cui non mi sono avvantaggiato come ‘dovevo; ma ho riletto anche i propositi presi in diversi ritiri, particolarmente quelli di Amiens quando mi preparavo al sacerdozio e quelli presi a Aix nei ritiri seguenti. Ho riletto anche i propositi di M. Emery e qualche libro adatti a farmi entrare un po’ in me stesso.

Note di ritiro, luglio-agosto 1816, E.O. XV n 139

Riflette sull’importanza di tenere traccia del proprio progresso:

Bisogna allora che di frequente metta in esecuzione quel che ho scritto ad Amiens, rimpiangendo di non aver continuato come avevo cominciato. Ma poiché sento di ricavare un gran beneficio dall’impiego di questo metodo, non mancherò mai durante i miei ritiri di mettere per iscritto almeno alcune delle idee sagge che il Signore mi infonde e i propositi che faccio in questi felici periodi.

Note di ritiro, luglio-agosto 1816, E.O. XV n 139

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