IL PRIMO OBLATO A MORIRE

Jourdan non si riprese mai dall’angoscia esistenziale di cui soffrì e morì il 20 aprile 1823, qualche mese dopo la sua oblazione. Fu il primo oblato morto nella Congregazione.

Padre Courtès, il superiore ad Aix in quell periodo, scrisse queste poche righe, le uniche in nostro possesso sulla morte di Jourdan: “Aveva una personalità gentile, timida e tendente alla scrupolosità”. Padre de Mazenod gli scrisse molte lettere da Parigi “per rassicurarlo visto il suo stato di profonda crisi. Tutti i buoni consigli dati sono stati vani. La malattia stava facendo progressi allarmanti. La persona che era in carico a Aix in quel periodo, troppo inesperta per capire la differenza tra una questione di moralità – trovandone la causa nella semplice scrupolosità – e ciò che può sorgere da una anomalia mentale, non pensò mai di adottare rimedi estremi finché non fu troppo tardi”. Bourrelier era al suo capezzale giorno e notte. “Un momento di distrazione come custode ha prodotto conseguenze imperdonabili. Alla fine, il pover uomo malato, esaurite le sue forze morali e fisiche, morì domenica. Padre Jourdan aveva la stoffa della vita di comunità. Gentile e umile, volle per tanto tempo costruire la Congregazione attraverso regolarità e obbedienza, se la sua scrupolosità, trascurata per molto tempo, non avesse danneggiato il suo cervello e distrutto una vita così giovane…”

Citazioni da Yvon Beaudoin “Jourdan, Jacques Antoine” Dizionario Storico Oblato Dizionario Storico , Volume 1.

Eugenio scrisse a tutti gli oblati per rassicurarli:

Che dirti, mio caro figliuolo, della disgrazia che ci ha addolorati tutti? Io sono sconvolto e posso appena crederci; ma non condivido il tuo timore per la salvezza della sua anima. Ieri ho finito di celebrare le cinque messe che le Regole prescrivono, e poiché gli altri padri han fatto altrettanto, ho fiducia che il Signore l’avrà liberato dal purgatorio ed ora gode la gloria del cielo.

Era un’anima bellissima. Chi lo sa? Forse questo povero nostro fratello non aveva mai commesso un peccato mortale. Lo ripeto: ho la più grande fiducia che sia salvo.

Lettera a Padre Sumien, 2 maggio 1823, EO VI n 103

Tre anni dopo, riflettendo su questo evento, Eugenio scrisse a Henri Tempier:

potremmo allora annoverarvi il povero Jourdan il quale era un santo e il cui genere di morte non potrebbe essere imputato alla sua volontà.

Lettera a Henri Tempier, 24 maggio 1826, EO VII n 242

“La fede estrae il veleno da ogni pena, prende il male da ogni perdita e spegne il fuoco di ogni dolore; solo la fede può farlo”. Josiah Gilbert Holland

This entry was posted in lettere and tagged . Bookmark the permalink.

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *