UN CONTINUO INTERESSE PASTORALE ALLA TESTIMONIANZA DI UNA COMUNITA’ MISSIONARIA UNITA

Mentre Eugenio predicava nella missione di La Ciotat, la comunità di Aix gli aveva mandato gli auguri per la sua festa. Dopo aver risposto a questo gesto di solidarietà comunitaria, aveva riflettuto sull’ ideale di unità che lo spingeva alla vita comunitaria della famiglia dei Missionari.

Trovatevi spesso insieme a vivere nell’unione più perfetta. Quando dico unione non è perché tema che litighiate, non lo penso nemmeno: ma voglio parlare di quella cordialità, di quella fusione, chiamiamola così, che deve regnare fra tutti i membri della nostra Società, i quali devono essere un cuor solo e un’anima sola.

Lettera a Hippolyte Courtès, 8 Novembre 1821, EO VI n 74

 

Il modello che Eugenio utilizzò per la comunità era quello di Gesù e dei suoi apostoli, in particolare come quella comunità aveva vissuto dopo la Risurrezione, quando non c’era più la presenza fisica di Gesù, ma quella lo Spirito Santo, che era la fonte di unità tra i membri.

La moltitudine di quelli che avevano creduto era d’un sol cuore e di un’anima sola; non vi era chi dicesse sua alcuna delle cose che possedeva ma tutto era in comune tra di loro. Gli apostoli, con grande potenza, rendevano testimonianza della risurrezione del Signore Gesù; e grande era la stima per tutti loro…

Atti 4:32-33

“ Al centro del cristianesimo c’è la comunità; noi siamo radunati dal Signore intorno all’altare. ”      Timothy Radcliffe

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