IL BUON DIO CONOSCE I NOSTRI BISOGNI, QUESTO E’ CIO’ CHE MI CONSOLA

Nel marzo 1821 troviamo Eugenio e i Missionari coinvolti nella loro terza missione parrocchiale consecutiva prolungata a cinque mesi. Eugenio era fisicamente esausto e doveva anche gestire uno dei suoi compagni, che non era stato in grado di affrontare il livello di insegnamento catechistico che le persone chiedevano.

. Pertanto ho cominciato io le istruzioni del mattino e continuerò anche a sera finché le buone creanze me lo permetteranno (anche in missione bisogna rispettare le buone creanze, dando occasione ai compagni di predicare); ma durante gli avvisi che seguono la preghiera (della sera) supplirò alle omissioni del confratello..

I missionari avevano la responsabilità di fare una presentazione solida e completa del contenuto della fede a queste persone che erano state abbandonate dopo la Rivoluzione. Con questo dovere in mente, Eugenio si dona totalmente alla missione:

Ma chi me ne darà la forza? Provvederà il Signore… Sono abbastanza stanco, ho la voce rauca e la tiro fuori a fatica; ma che fare? Bisogna andare avanti lo stesso.

La fonte della sua forza è il suo rapporto con Dio – il suo vivere “tutto per Dio” in stretta vicinanza con le persone.

Il Signore sa le nostre necessità; questo mi consola nel duro frangente.
Dio sa quel che serve al suo popolo. Bisogna affidarsi a lui, senza però stancarsi di chiedere con fervore: ut in messem suam mittat operarios secundum cor suum

Lettera a Henri Tempier, 13 marzo 1821, EO VI n. 63

 

“Che oggi dimori la pace in te. Che tu abbia fiducia del fatto che sei esattamente nel luogo in cui devi stare. Che tu possa non dimenticare le possibilità infinite che sorgono attraverso la fede in te stessa e negli altri. Che tu possa utilizzare i doni che hai ricevuto, e possa passare ad altri l’Amore che hai ricevuto. Che tu possa essere felice di sapere che sei figlio di Dio…

Lascia che questa presenza si stabilisca nelle tue ossa, e conceda alla tua anima la libertà di cantare, ballare, lodare e amare. E ‘lì per ognuno di voi “       Madre Teresa di Calcutta

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